Su alcuni media locali, da qualche giorno, appaiono articoli e trasmissioni in cui vengono dipinti scenari a dir poco inverosimili.
Si parla di liti furibonde tra i soci della società che controlla il Cesena Fc, si scrive di progetto inesistente, si adombrano manovre poco chiare intorno alle prossime nomine.
Il tutto con la famiglia Aiello spettatrice immobilizzata da ipotetici contratti e patti che legherebbero le mani e i piedi della parte “buona” della società.
Naturalmente nulla di tutto questo è accaduto e nulla di tutto questo sta accadendo.
1) Innanzi tutto deve essere chiaro che i fratelli Aiello sono due avvocati con i fiocchi, hanno lavorato ad importanti operazioni societarie e non sono certamente degli sprovveduti. Chi lo dice? Lo dicevano qualche mese fa gli stessi giornalisti e gli stessi giornali che oggi invece ci fanno sapere che gli Aiello sarebbero prigionieri di un socio di minoranza al 3% che gli ha fatto firmare dei patti parasociali e dei contratti che li obbligano a fare quello che vuole lui.
Ma veramente pensate che un dipendente con il 3% possa tenere in scacco una azienda e la famiglia Aiello?
O erano degli sprovveduti anche prima, quando invece ci vennero presentati come legali di prima categoria?
Bisogna che in alcune redazioni si mettano d’accordo e ci dicano davvero, visto che loro li conoscono tanto bene, chi sono davvero i proprietari del Cesena. Gli diamo tutta l’estate per fare pace con il loro confuso encefalo e darci la soluzione, aspettiamo fiduciosi, ma che sia poi una sentenza definitiva, non che a dicembre si cambi ancora idea eh. DECIDETEVI.
2) Nelle società si litiga per un solo motivo: i soldi. Se un socio di minoranza dà fastidio, e si hanno i soldi, un modo per liquidarlo lo trovi sempre. Ripeto la condizione: devi avere i soldi.
Gli stessi giornali che adesso scrivono articoli allarmistici, hanno sempre sostenuto che i proprietari del Cesena hanno ampie disponibilità, per cui non vedo problematiche particolari, c’è solo da stabilire il prezzo.
Noi non penseremo MAI che i giornali e i rapporti molto stretti tra alcuni giornalisti e alcuni soci, possano essere utilizzati per creare una pressione mediatica o un clima favorevole o contrario ad alcuni soci. Al contrario siamo convinti che l’etica sia sempre, e sempre sarà il faro di tutti coloro che scrivono sul Cesena Calcio e le sue vicende societarie.
3) Siamo anche convinti che non si debbano cercare capri espiatori. Le scelte (scellerate) di Toscano ci hanno fatto mancare il nostro obbiettivo. Stop.
4) La posizione di Agostini (e in parte quella di Rossi) è a garanzia degli interessi dei tifosi e della città. Così ci è sempre stato detto dagli stessi organi di informazione sopra citati, per cui a maggior ragione la situazione è tutt’altro che caotica. Se anche ci fosse un disorientamento da parte di uno dei soci, le alte capacità di mediazione e una massiccia dose di buon senso di un civil servant come il Condor ci pone ancor di più al riparo rispetto ai fortunali che gli altri mezzi di informazione ci stanno prospettando.
Per questi motivi, freniamo gli allarmismi, andiamo in vacanza sereni, tanti geni lavorano solo per noi!
L’instancabile e geniale manager-avvocato newyorkese non può essere prigioniero del 3% Louisiano
