Fonte: il Resto del Carlino
C’è chi insinua si tratti soltanto di banale coincidenza. Ma alle coincidenze non crede più nemmeno Trenitalia.
Ricapitoliamo quanto accaduto. Nella giornata di venerdì è emerso un comunicato divulgato dalla curva est attraverso i propri profili social e rivolto alla nuova proprietà della Rimini soccer. Riportiamo i passaggi salienti (che abbiamo rilevato su il Resto del Carlino, nell’edizione odierna): «Abbiamo aspettato, con pazienza e ottimismo la fine delle trattative. Crediamo sia normale e sacrosanto, quando acquisti la squadra della città, con 111 anni di storia, presentarsi, esporre programmi e motivazioni. Metterci la faccia insomma. Con il dovuto rispetto anche. Siccome non è accaduto nulla di tutto questo e il tempo dell’attesa è finito, abbiamo deciso che saremo noi a venirvi a conoscere. Nell’incertezza che ci circonda una cosa è certa: un doveroso ringraziamento da parte nostra va ad Alfredo Rota per aver avuto un merito niente affatto banale: aver lasciato il Rimini in una condizione migliore di come l’aveva trovato».
Passano soltanto poche ore e chi di dovere ha capito perfettamente l’antifona. Quell’invito non cade affatto nel vuoto. Infatti in serata arriva quell’annuncio che, a una settimana dal cambio di proprietà, i tifosi del pallone riminese attendevano.
Giovedì della prossima settimana il nuovo Rimini sarà ‘cosa pubblica’. Il palcoscenico della presentazione, quello sul quale ‘ci metterà la faccia’ la neo presidentessa Stefania Di Salvo, sarà quello del Teatro Galli. Palcoscenico di un certo spessore. In quell’occasione a presentare progetti e ambizioni del club appena acquistato dalla famiglia Petracca saranno tutti gli interpreti della nuova avventura. Perché proprio su quel palcoscenico verrà svelato il nuovo organigramma. A fare gli onori di casa, tenendo a battesimo la nuova società, ci sarà il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad.
Si parte dunque con il piede giusto: a dettare la linea è la tifoseria, la proprietà bacchettata asseconda a comando le volontà del popolo.
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