Rimini-Perugia è stata sicuramente una partita pazza, spettacolare e a tratti pure incoerente. La squadra di mister Raimondi disputa una grande prestazione contro una delle favorite del girone B, riprendendo due volte il momentaneo svantaggio.
Simpatica nota di colore: la sfida è stata sospesa nel primo tempo per poco più di dieci minuti, a seguito di un incendio causato presumibilmente da un fumogeno gettato dal settore ospiti (viva la civiltà…) contro un materasso volto ad attutire la caduta di chi si cimenta nel salto in alto. Paradossalmente, l’episodio ha spezzato l’inerzia proprio a favore degli umbri in quel frangente, da poco passati in vantaggio a coronamento di un dominio nettissimo nei duelli individuali e una migliore occupazione degli spazi.
Domato l’incendio, alla ripresa del gioco la squadra di casa sorprendentemente trova il pari grazie a Lamesta che permette ai biancorossi non umbri di entrare in partita in maniera veemente, costruendo almeno altre tre occasioni limpide. Gli undici scelti da Raimondi riescono ad alleggerire la pressione portata dagli avversari impostando pazientemente dal basso, in maniera tale da coinvolgere alternativamente uno dei due mediani, così da attirare la mezzala di parte perugina per imbucare su uno dei due elementi stazionanti sulla trequarti (Capanni o Lamesta) e attaccare a campo aperto.
È un Rimini che non si trova a proprio agio nel rimanere corto, così è inevitabile concedere molte conclusioni a una squadra che sa isolare le ali d’attacco del suo quattrocentotrentatré per al fine di cercare l’inserimento a rimorchio dei centrocampisti non di impostazione (Iannoni e soprattutto Kouan impressionanti per quantità e qualità). Il Perugia segna la seconda rete sul finire del primo tempo con Bartolomei, in quella circostanza il portiere Colombo risulta rivedibile, e nella ripresa continua a portare palla sulla trequarti in maniera assidua, ma i biancorossi (nuovamente non umbri) sono capaci di coprire meglio l’area (prezioso il contributo di schermatura di Megalaitis e Langella).
Fra il sessantaseiesimo e il settantesimo però il tecnico Raimondi riesce a far svoltare la partita, sostituendo il reparto offensivo con due punte fresche, Ubaldi e Cernigoi, più un esterno puro, Iacoponi, variando quindi sul quattrocentoventiquattro. Il Rimini alza il baricentro soprattutto mediante la prova sontuosa di Cernigoi, il pareggio giunge grazie all’indemoniato Ubaldi e nel finale sii fa pure un pensiero a vincere la gara, terminando in crescendo e provando sempre a gestire attraverso il controllo della sfera.
Questo Rimini è una squadra con pregi e difetti molto evidenti. Tuttavia si continuano a intravedere progressi incoraggianti, giornata dopo giornata.
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