Il Riccione United si ritrova umiliando l’Emilia intera. E oggi ci riprova a Mezzolara…

Il Riccione United si ritrova umiliando l’Emilia intera. E oggi ci riprova a Mezzolara…

Pokerissimo per mettersi alle spalle il brutto periodo. E non contro un avversario qualunque. Il Riccione United stende il Carpi e non vince, bensì domina e soverchia il derby emiliano-romagnolo, ribadendo la superiorità rivierasca. Timbrano pure gli ultimi arrivati Mokulu e Vassallo per un 5 a 1 che non lascia spazio a repliche.
A dire il vero, lo start degli emiliani biancorossi ha fatto raggelare il sangue degli animi biancazzurri. Dopo appena sei minuti, la punizione battuta da Laurenti chiama subito Pezzolato all’intervento miracoloso. Ma il Riccione United non si scompone e comincia a macinare gioco. Poco prima dell’intervallo è De Silvestro a provarci su punizione però la mira è da aggiustare. È un tiro al bersaglio fino all’intervallo con Balducci preso di mira anche da Ferrara e, di nuovo, da Mokulu. Ma il gol sembra proprio non voler arrivare.

Il secondo tempo smentisce totalmente la precedente proposizione. Poco prima del quarto d’ora arriva il vantaggio della squadra di Gori. Balducci non può nulla sulla punizione scagliata da Ferrara. I romagnoli non sono paghi: dopo soli due minuti arrotondano il risultato con Mokulu vede e serve D’Antoni che si gira a centro area e al volo firma il raddoppio. Non è finita qui. Altri cinque minuti e D’Antoni firma pure il tris; servito nell’area piccola, davanti al numero uno del Carpi non sbaglia. Il Carpi segna il punto della bandiera con Sall, bravo a sfondare sulla corsia destra prima di centrare il bersaglio. Ma il finale è tutto dello Riccione United, albiceleste come l’Argentina che nel mentre vince il mondiale. Anche Mokulu segna il suo nome tra i marcatori di giornata, grazie a un’azione potente e insistita. Non manca all’appello Vassallo che nel finale va a bersaglio dal dischetto.
E ora sotto con il Mezzolara per chiudere alla grande questo 2022 solare. E ribadire una volta di più, ancora se ce ne fosse bisogno, che la Romagna domina sempre sull’Emilia.

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