Nella tenue luce dellâilluminazione del Manuzzi, il Rimini conduce unâoperazione vendetta su ciò che lâ1 ottobre si era rivelato un capitolo amaro nel suo percorso socceristico. Un atto di riscatto, una sinfonia di rimozioni e risentimenti che si svela in una partita di Coppa Italia intrisa di ritmo e gioco.
Mimmo Toscano applica un audace turnover, una mossa tattica forse eccessiva. Laddove Troise, il suo alter ego sulla panchina avversaria, sceglie di mantenere la continuità con sette titolari, Toscano abbraccia il rischio, trasformando il campo in un teatro di giovinezza bianconera. Varone, Bumbu, e Ogunseye, veterani chiamati a fare minutaggio, sono gli unici resti del vecchio ordine. In panchina, il ritorno di Chiarello si fa notare, segno evidente che la convalescenza da Chiavari è stata completata. Accanto a lui, una nidiata di giovani talenti rappresentati da Nannelli.
Al nono minuto, il Rimini sancisce il suo dominio. Dietro i bianconeri commettono unâinesattezza fatale: Piacentini, nellâanticipare Ubaldi, colpisce involontariamente il pallone, regalandolo a un letale Iacoponi, il quale fulmina Siano. Un dĂŠjĂ vu rispetto al precedente confronto in campionato, quando fu il Cesena a subire il primo gol. Il Rimini, equilibrato e compatto, subisce lâaggressivitĂ cesenate, guidata dalle rapide triangolazioni di Berti. La pressione del Cesena cresce, costringendo il Rimini a ritirarsi nella propria metĂ campo. A dieci dal termine, una furiosa mischia nellâarea biancorossa, con sfioramenti che ricordano il flipper, scatena proteste per un presunto rigore, ma lâarbitro ignora le richieste.
Nella ripresa, Toscano inserisce Chiarello per Berti e Nannelli per David. Nonostante lâuscita di Berti si faccia sentire, il Rimini mantiene la sua postura prudente, pronto a colpire in contropiede. Alla mezzâora Chiarello ha lâoccasione del pareggio, ma il suo tocco, servito con maestria da Bumbu, viene respinto con agilitĂ da Colombi. Allâottantaseiesimo, il Rimini sigilla la vittoria: Lamesta approfittando di una sbavatura difensiva, si lancia rapidamente verso Siano, battendolo con un tiro alzato a fil di palo.
CosĂŹ si conclude con unâamara sconfitta il cammino del Cesena nella Coppa Italia, mentre il Rimini, piĂš che meritevolmente, si guadagna il pass per i quarti, dove affronterĂ il Vicenza.
Il tecnico dei biancorossi, Emanuele Troise, disseziona con viva intensitĂ la trionfale performance dei suoi giovani guerrieri, la quale ha aperto loro le porte dei quarti di finale. La vittoria, egli afferma, è un capolavoro sotto diversi aspetti. La prima e principale motivazione che i suoi valorosi atleti hanno portato in campo è stata quella di regalare alla loro amata cittĂ una partita memorabile, unâimpresa che è stata magistralmente conseguita.
Mentre la squadra celebra la trionfale vittoria di questa sera, Troise proietta giĂ il pensiero al futuro imminente, un futuro intriso di tensione e rivalitĂ , incarnato da un derby di grande risonanza contro la Vis Pesaro. In un susseguirsi di emozioni ed epopee socceristiche, la straordinaria rivalitĂ tra le cittĂ di Rimini e Pesaro per la supremazia regionale si trasforma in un capitolo epico, che enfatizza lâurgenza di mantenere elevati la concentrazione e il livello di prestazione. In questa lotta senza quartiere, ogni derby diviene un campo di battaglia in cui lâonore e la gloria sono in gioco, alimentando la fiamma ardente della rivalitĂ , pronte a sfidarsi con tenacia e passione senza freno.
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