Forlì umilia Bologna, nel soccer così come nel basket

Forlì umilia Bologna, nel soccer così come nel basket

In una partita trasfigurata in un’odissea, il destino tessuto dal Forlì si dipana negli ultimi istanti, condannando l’orgoglioso Mezzolara alla decima sconfitta su sedici contese. Su un terreno gibboso, ostico persino per il tocco più lineare, i galletti iniziano in vantaggio, solo per essere risucchiati in una rimonta avversaria. Quando le speranze vacillano come il pallido sole di Molinella, essi traggono energie ignote per ristabilire l’equilibrio e, successivamente, per forgiare il gol che decreterà la vittoria.
Niente di inedito, poiché varcando la soglia del ‘territorio Forlì’, la squadra di Antonioli rivela, ancora una volta, il suo abile arsenale bellico, combattendo con fermezza e determinazione fino all’ultima stilla di sudore. Le statistiche narrano di dodici punti conquistati fino a questo momento, con reti tessute magistralmente dal quarantesimo della ripresa in poi.
Fu Babbi, con maestria, a scolpire la via verso i tre punti contro la Pistoiese all’ottantaseiesimo. Merlonghi, protagonista al novantseiesimo, plasmò il gol vittoria contro il Sant’Angelo, mentre Babbi, con un’azione teatrale all’ultimo minuto, privò il Carpi dei suoi desideri.
Contro il Mezzolara, il talentuoso Mario Merlonghi, autore del decimo sigillo stagionale all’ottantasettesimo, insieme all’incisivo giovane Rossi, intervenuto tre minuti più tardi, cambiò il volto e la trama di una partita che sembrava ormai avviata verso la sconfitta inevitabile.
A seguito di un primo assalto di Merlonghi, al quarto d’ora, respinto con strenua resistenza da Malagoli, il Forlì prende il comando con Prestianni al ventiduesimo. Gaiola sottrae il pallone a centrocampo e serve Merlonghi, avviando una transizione fluida per Greselin, il quale pennella in area dove emerge Prestianni, autore del gol del vantaggio. Appena il tempo di esultare, Bovo capitalizza un’incursione di Alessandrini sulla sinistra e, con un colpo di testa, ristabilisce l’equilibrio. Sull’onda dell’entusiasmo, il Mezzolara colpisce anche un palo con Vassallo.
Nella ripresa, l’incontro cambia tonalità: le squadre si distendono, e le occasioni abbondano. Babbi, con un colpo di testa, è sventato da Malagoli nel tentativo di segnare il gol del vantaggio. Tuttavia, la frittata difensiva del Forlì regala ai padroni di casa il gol che ribalta la situazione, con Vassallo lasciato indisturbato sul secondo palo, pronto a incornare di testa la rete del vantaggio. I galletti sembrano risentire del colpo subito; ancora Vassallo fallisce il colpo del definitivo tracollo, ma Muro non fa meglio, spedendo alto a porta vuota dopo un frastuono in area.
Il destino, però, pare scritto, ma manca l’ultimo capitolo: il ‘territorio Forlì’. Cestaro all’ottantaseiesimo colpisce deliberatamente Babbi con un gomito, guadagnandosi il rosso diretto. La punizione astuta di Merlonghi, che scorre sotto la pancia di Malagoli, ristabilisce il pareggio. Fine della storia? Niente affatto. Il Forlì non si accontenta. All’ultima istante, con una tenace azione, Babbi trascina la sfera in area verso Bonandi; da un rimbalzo, si erige un campanile su cui si avventa Rossi, che, con un diagonale di sinistro, concepisce il gol vittoria, elevando così il Forlì al terzo posto.
Dissolta la tensione in seguito a un’infinita contesa, Mauro Antonioli si presenta con un sorriso sereno e disteso. “Manca il fiato anche a me” confida, “è stata veramente una battaglia in cui il Forlì ha dimostrato di possedere autentici attributi. Il soccer è stato in secondo piano; su un terreno estremamente pesante, il Mezzolara, squadra disperata e assetata di punti, ha gettato il cuore oltre gli ostacoli. Tuttavia, nell’ultimo quarto, siamo riusciti a ribaltare la situazione. Devo esprimere i miei complimenti ai ragazzi: vincere su un terreno così impervio, che non favorisce chi possiede maggiori doti tecniche come noi, non era affatto semplice. Direi che abbiamo superato una prova cruciale per la mentalità necessaria in un campionato in cui, ad ogni partita, occorre mutare pelle. È una vittoria che mi riempie di orgoglio per la mia squadra”.

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