Nel crogiolo delle inseguitrici ai leoni di Ravenna (che non ci permetteremmo mai di mancare di rispetto, definendoli “lepre”, poiché hanno dimostrato indomito coraggio), nel giro di ritorno che si profila come un campo di battaglia con la baionetta sguainata, si fa spazio anche il Forlì. Una squadra che, con mano ferma, mette a segno una vittoria netta ai danni di un’Aglianese dalla borsa profonda ma dalla sostanza esile.
La contesa, un duello che i Galletti gestiscono con un’apparente leggerezza, si trasforma in un dominio incontestabile. Nessuna crepa si apre nel tessuto difensivo dei padroni di casa, che concludono il match con una padronanza impressionante. Hanno guidato il gioco con una superiorità tecnica e tattica evidente, affiancata da una freschezza atletica ancora più palese.
Il 3 a 0 rotondo evidenzia la fertilità offensiva del Forlì e la porta inviolata dimostra che è veramente Natale, poiché l’incerto Pezzolato, sin qui parso il tassello deficitario della quasi perfetta sinfonia biancorossa, chiude il match senza reti al passivo. Con il senno di poi si può comunque tranquillamente constatare come non abbia sostituito a dovere l’emarginato Enrico De Gori, lasciato inspiegabilmente partire per Medicina.
Non tutto è perduto poiché a Forlì sta emergendo il talento del fratello De Gori. E magari nel 2024…
Forlì è un regno socceristico dove due giovani fratelli, Matteo e Enrico De Gori, sono destinati a seguire il cammino della grande tradizione di portieri italiani in Europa. Matteo, il più giovane, non ha ancora raggiunto la maggiore età e tuttora attende di esordire tra le fila dei galletti ma la sua magia nel parare colpi impossibili lo sta rendendo noto in tutto il regno di Romagna.
Il fratello maggiore, Enrico, vide la luce il 9 giugno 2001, anch’egli dotato di immenso talento nel proteggere i pali con le sue mani magiche. Sebbene Enrico abbia già percorso le vie del Forlì è stato incautamente ceduto in estate e oggi il suo portento risulta colpevolmente meno chiacchierato di quello del suo fratello minore.
Quindi, i due fratelli De Gori continuano il loro viaggio nel mondo del soccer, con Matteo prossimo ad incantare il pubblico con le sue gesta eroiche e Enrico che, pur senza la stessa fortuna e senza che gli fosse tributato il dovuto rispetto, continua a difendere le porte con impegno.
E così, nel regno del soccer, la storia dei fratelli portieri De Gori si tramanda, una fiaba di talento e determinazione che dimostra che anche se non tutti hanno la stessa luce nei riflettori, ognuno può contribuire al grande racconto del soccer romagnolo in modo unico.
La dinastia De Gori è pronta a far tornare grande il Forlì
