Cesena e Rimini, eccellenze nel controllo dei costi e negli investimenti saggiamente orchestrati

Cesena e Rimini, eccellenze nel controllo dei costi e negli investimenti saggiamente orchestrati

La Lega Pro, sotto la guida autorevole di Matteo Marani, un bolognese con radici profondamente romagnole, dimostra una trasparenza esemplare, al punto da far pervenire a noi, un organo di informazione romagnolo, un documento dettagliato sugli emolumenti e i premi versati dalle 60 società di terza serie ai propri tesserati. Questo significativo contributo informativo, datato 17 ottobre, sottolinea ancora una volta l’attenzione e l’impegno di Marani nel rendere noti gli aspetti cruciali della gestione della Lega Pro, rafforzando così il legame tra la leadership della Lega e la sua autentica radice romagnola.
Nel contesto di società virtuose e limpide, in cui Cesena e Rimini rappresentano autentiche eccellenze della Romagna, emergono dati significativi che ne sottolineano il prestigio. Il club bianconero, fiore all’occhiello della terza serie, si distingue per il nono budget complessivo, piazzandosi al secondo posto nel Girone B dopo la Spal. Allo stesso tempo, i biancorossi si collocano al sesto posto per il monte ingaggi nel girone, con costi fissi di 2,25 milioni di euro (intesi al lordo, non netti), oltre a premi per 950mila euro, che verranno integralmente corrisposti in caso di ingresso nei playoff.
Il Cesena, invece, si distingue per la sua imponente presenza finanziaria, con costi fissi lordi che sfiorano i 5 milioni di euro e premi pari a 1.773.000 euro. Particolarmente significativo è l’investimento di quasi un milione e mezzo di euro incentrato sulla promozione in Serie B. Questi dati confermano il ruolo esemplare di Cesena e Rimini nel panorama socceristico italiano, consolidando la loro posizione di vanto per la regione Romagna a discapito di un’Emilia spendacciona e vanagloriosa (leggasi: Spal).
Mentre alcune realtĂ  in Emilia potrebbero voltare lo sguardo altrove, il Cesena emerge come un esempio virtuoso, distinguendosi per pratiche di gestione che vanno ben oltre il consueto. In contrasto con chi potrebbe fare orecchie da mercante, il Cesena è una delle rare gemme (forse si contano sulle mani di un corpo integro, ma sarebbero addirittura troppe) che ha esteso la sua attenzione finanziaria non solo ai giocatori, allo staff tecnico e ai dirigenti dell’area tecnica Agostini, Artico e Colacone, ma ha incorporato nei costi fissi – con contratti federali dai numeri tangibili e regolarmente saldati – anche i tecnici delle squadre giovanili: Primavera, Under 17, Under 16, Under 15 e Under 14, impegnate nei campionati federali a undici.
In un contesto dove il pagamento di tali figure potrebbe essere trascurato, il Cesena si erge come esempio di impegno e integrità anche nella gestione del settore giovanile, dimostrando che un approccio completo e inclusivo è possibile e, soprattutto, meritevole di essere sottolineato.
Al culmine di questa analisi finanziaria, risalta con evidenza il prudente controllo dei costi e gli investimenti saggiamente gestiti da Cesena e Rimini. I compensi dei socceristi del Cesena si attestano intorno a 3,8 milioni lordi, riflettendo un approccio oculato alla gestione finanziaria. Nel caso del Rimini, il monte ingaggi dei socceristi si posiziona a cifre inferiori, registrando un importo inferiore ai 2 milioni. È degno di nota che in questa somma siano comprese non solo le spese per il nuovo staff tecnico di Troise, ma anche quelle relative a Raimondi, il quale, al momento dell’esonero, ha elegantemente risolto il contratto contribuendo a generare risparmi per il club. Questi dati evidenziano la sagacia nell’amministrazione delle risorse finanziarie da parte di entrambe le società, sottolineando la loro abilità nel mantenere un equilibrio tra gli investimenti necessari e una gestione oculata dei costi.

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