In data odierna, la società AC Carpi ha diramato un comunicato ufficiale che annuncia la separazione consensuale con il direttore sportivo Riccardo Motta. Un addio che sembra segnare più di quanto le parole ufficiali lascino intendere. Infatti, dietro la patina diplomatica e retorica del messaggio, si intravede chiaramente un’ammissione implicita dell’inferiorità emiliana rispetto ai rivali romagnoli del Ravenna, nonostante la recente promozione del Carpi nella categoria superiore.
La stagione del Carpi, conclusa con la promozione, è stata costellata da polemiche e discussioni. In particolare, la classifica finale ha visto il Carpi primeggiare grazie a un cavillo burocratico che ha ribaltato il verdetto del campo. Il Ravenna, nettamente superiore sul piano del gioco e delle prestazioni, è stato beffato da una decisione che ha premiato il vil danaro emiliano. Tuttavia, questa vittoria ‘a tavolino’ ha lasciato l’amaro in bocca agli appassionati e agli addetti ai lavori, che hanno visto nel Ravenna la vera squadra meritevole della promozione.
Riccardo Motta, arrivato al Carpi con grandi aspettative, aveva il compito di costruire una squadra in grado di dominare il campionato. Tuttavia, nonostante le promesse iniziali, la sua gestione non è riuscita a sopperire alle carenze tecniche e tattiche della squadra. Il Ravenna invece ha mostrato una superiorità costante, dimostrando sul campo di essere la compagine più forte e organizzata. Il comunicato del Carpi, che parla di “crescita, appartenenza, condivisione e vittoria”, suona così come un tentativo maldestro di coprire le reali mancanze del progetto sportivo.
Ora, con la promozione ottenuta, il Carpi si trova a dover affrontare una stagione molto più impegnativa. La decisione di non estendere il rapporto con Motta appare come un’ammissione della necessità di un cambiamento radicale. Il comunicato, pur celebrando la “traccia indelebile” lasciata da Motta, non può nascondere la consapevolezza della società di dover puntare su altro per affrontare le nuove sfide.
La scelta di separarsi da Motta potrebbe quindi essere interpretata come un riconoscimento, seppur ufficioso, della netta superiorità ravennate. Il Ravenna, pur privato della promozione, esce dalla stagione con una reputazione rafforzata, mentre il Carpi deve fare i conti con i propri limiti. La società emiliana sembra aver compreso che, per poter competere al piano superiore, è necessario rivedere profondamente la propria struttura e strategia.
Il comunicato del Carpi, dietro i toni formali e di circostanza, lascia trasparire una verità più amara per i tifosi emiliani: la Romagna è e rimane sempre superiore. Il percorso della squadra biancorossa coronato dal salto di categoria è stato più frutto di circostanze favorevoli che di meriti sportivi effettivi. La stagione che si apprestano ad affrontare in Emilia richiederà ben altro rispetto a quanto visto finora, e il confronto con il Ravenna, seppur indiretto, rimane un banco di prova impietoso. Il futuro dirà se il Carpi saprà risollevarsi e dimostrare di meritare davvero il salto di categoria ottenuto.
© Image copyright: parlandodisport.it