Scommettiamo che…?
Chi tra noi con i capelli bianchi non ricorda la bella trasmissione con Milly Carlucci e il compianto Fabrizio Frizzi?
Capisco che iniziare con due domande non sia comodo, ma adesso proviamo a migliorare.
Succede in quel Mondo Piccolo che è Cesena, per dirla alla Guareschi, che non si perda occasione per fare polemica, per rimestare nel torbido, per increspare le acque.
Qualcuno si stranisce se il Cesena FC ottempera agli obblighi di contratto, promozionando uno sponsor della Lega.
Addirittura si sollecita il tifoso a dare giudizi morali.
Per quale motivo? Perché lo sponsor in questione è un sito di scommesse.
Vade retro Saragat!
Il demonio che tenta l’uomo e lo corrompe attraverso queste perniciosissime scommesse.
Il problema, come in tutte le questioni, è l’abuso, una malattia, una dipendenza che rovina le persone, le famiglie. Una piaga sociale immensa.
Come del resto lo è l’abuso di alcool, il tabagismo, il consumo di stupefacenti.
Alcune di queste sono vietate come le droghe, altre tassate e contenute come il tabacco (al quale è vietato fare pubblicità), altre ancora permesse, tassate e di quasi libera promozione, come alcool e gioco d’azzardo.
Ora, capisco che nella mente di qualcuno il fascino del dirigismo sovietico, la cui massima espressione è la Chicago del proibizionismo, sia irresistibile. Ma noi, con spirito radicale, possiamo al contrario sostenere che più vieti, più crei interesse e interessi. Ma noi dei AERS non pretendiamo di cambiare la mentalità di dinosauri post stalinisti a 5 stelle.
Torniamo al Cesena FC, e al fatto che ci interessa.
Nel classico zibaldone in cui deve sempre spuntare la bandierina anti ebraica, per la famosa categoria dei migliori nemici dei propri amici, abbiamo anche questa settimana il nostro bel da fare.
Infatti dopo la reprimenda sulle scommesse, tocca anche sorbirci il pistolotto politico di uno sponsor tecnico che fa il suo lavoro e cioè quello di vendere magliette e calzoncini anche, forse, alla nazionale di Israele.
Ma no, questo non è concesso a chi deve mantenersi puro siccome un Angelo per poter fornire le vesti immacolate al Cesena e ai propri tifosi.
I dipendenti di queste aziende ringraziano i soloni che sulla pelle degli altri indicano cosa è giusto e cosa no.
Quindi la soluzione è semplice: boicottare il moralmente indegno sponsor, non acquistando più i prodotti della nostra squadra.
Logica stringente.
Le scommesse no!
Le magliette no!
Però il nostro non ha mai detto nulla su sponsor e partner che vendono o producono superalcolici. No perché dell’etilista non frega nulla a nessuno, crepi pure senza dare fastidio.
E magari tra i tanti sponsor c’è anche qualche concessionario di case automobilistiche che utilizzano tecnologia israeliana dentro i loro prodotti. Loro non hanno le magliette sporche di sangue?
Non vanno boicottati?
Ma davvero pensiamo che i problemi del mondo si risolvano facendo delle liste di proscrizione?
Questi sì, questo no.