OSARE L’INOSABILE

OSARE L’INOSABILE

Il mattino è nunziale!

Questo è l’inizio motivazionale, si direbbe oggi, della giornata suprema che caratterizzerà l’impresa di Buccari.
Una manciata di uomini coraggiosi, su “tre tavole”, pronti all’impresa.
Questo è il tenore della sfida lanciata da mister Mignani e dai suoi ragazzi, penetrati profondamente in territorio ostile, pesantemente presidiato da un numerossimo pubblico alla ricerca dell’impresa, per risollevare le sorti e il morale di una nazione, quella romagnola, depressa dalle recenti Caporetto.
Come 105 anni fa il destino si compie ad opera di una coraggiosa spedizione.
Mignani, ispiratore dell’impresa come Gabriele D’Annunzio.
Giuseppe Prestia, comandante in capo alla guisa dell’ammiraglio Costanzo Ciano.
Fabio Artico, Capo di Stato maggiore alla Pietro Badoglio.
Lascio ad altri, più bravi di me, descrivere la battaglia di questa sera, leggerete sulle pagine del Corriere, del Carlino e di Tuttocesena, i cantori delle eroiche gesta.
Ma a noi, che abbiamo una visione del soccer epica e lirica, lascerete un commento sui grandi sentimenti che muovono le imprese.
L’ardimento, il coraggio, la fierezza, l’amor di Patria, il cameratismo.
Immaginiamo il Capitano negli spogliatoi pronunciare parole simili a quelle del Vate “compagni, questa che noi siamo per compiere è l’impresa dei taciturni. Il silenzio è il nostro timoniere più fido. Per ciò non conviene lungo discorso a muovere un coraggio che è già impaziente di misurarsi col pericolo ignoto”.

Immaginiamo che sul terreno del Marassi sia stato lasciato il messaggio manifesto di questo Cesena da Play Off.
In onta alla cautissima Sampdoria, occupata a covare senza fine, la gloriuzza del passato, sono venuti col ferro e col fuoco, a scuotere la prudenza nel suo più comodo rifugio gli alfieri di Romagna, che si ridono di ogni sorta di reti e di sbarre, pronti sempre a OSARE L’INOSABILE.

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