Il Compagno K

Il Compagno K

Ha vinto lui.
Lui dai, il raccomandato.
Non gli basta essere il migliore in campo quando va male.
Adesso si mette a vincere le partite da solo.
PerchĂŠ ha vinto lui.
PerchĂŠ l’ha vinta lui.
Ha demolito la Salernitana, per nulla intimorita dal tiepido Manuzzi.
Non ha parato un rigore.
Ha distrutto gli avversari.

Mentre gli altri protestavano, lui ha guardato l’avversario negli occhi e gli ha detto “mena il tuo colpo migliore amico, non mi fai paura”.
Il resto della partita è una conseguenza.
Una spallata sulla traversa, provoca un uragano dalla parte opposta del campo. È la teoria del caos, anzi, del kaos.
Il kompagno K, lava definitivamente la vergogna dei rigori play-off e del raccomandato, l’altro, che ci ha fatto perdere un campionato.
Tanto imbarazzo in quei pennivendoli che accecati dal pregiudizio non ha ancora voluto vedere.
Purtroppo abbiamo anche questi rifiuti tossici pericolosi.

Pochissime le note negative.
Berti si spegne dopo venti minuti.
Shpendi continua a non segnare.
Russo timido e impacciato.
Tavsan non pervenuto.
Ciofi male male male in due occasioni chiave.
Saric involuto.
Mangraviti non può tirare in porta.
Ceesay dopo dieci minuti comincia a camminare.
Bastoni si nasconde non si sa da chi.
Mignani sbaglia la formazione e i cambi.
Calò ha sbagliato 7529 passaggi.
La Gumina ha un parrucchiere evaso dal 41 bis.

PS: Grande prova d’orgoglio e compattezza della curva. Muta nel momento migliore del Cesena, dopo l’indispensabile quarto d’ora accademico di silenzio, si accende in modo travolgente per il resto della partita. A tratti è sembrata come il doppiaggio di Miriam Leone nella serie sulla Fallaci. Ottimi tutti, uniti risorgeremo, prima o poi.

Š Image copyright: Il Resto del Carlino