In questi giorni spunterà di sicuro qualcuno che dirà: «Peccato che non si giochi contro la Sambenedettese (formazione più quotata alla vittoria del campionato, ndr), in questi casi era meglio giocare subito». In effetti era meglio giocare subito, magari iniziando dal derby di Romagna in coppa contro il Forlì.
Tutto un campionato passato a vincere spesso, incuranti del portiere migliore in campo, poi si riparte con una rumorosa sconfitta e il portiere che diviene nota negativa. Consideriamo pure l’attenuante della spina dorsale (Cuccato-Tonelli-Ventola) lontana da una forma accettabile. Tutto il resto è stata la conseguenza di un’estate in cui il Riccione United ha sbagliato mira.
Avete presente un vecchio sketch di Fausto Bengala e Alessio Buriani? Uno racconta all’altro che era al ristorante, ordina i cappelletti in brodo (solo un emiliano direbbe “tortellini”) e gli portano un piatto con una mosca nel brodo. Quindi chiama il cameriere: «Cameriere scusi, c’è una mosca».
«Nessun problema, gliela tolgo subito».
«Ma cosa fa? La toglie così, con le mani nel brodo?».
«Ah non si preoccupi, è tiepido, mica mi scotto».
Ecco, il dubbio è che il Riccione United abbia messo le mani nella minestra dell’anno scorso e l’abbia insaporita male. La migliore difesa dello scorso campionato era pronta a ripartire, bastava non fare cose strane. Niente da fare: è partito un eccelso difendente, Michele Rinaldi, e non è stato sostituito e l’assenza di Scrosta e le precarie condizioni di Grancara hanno acceso subito l’emergenza. Un anno fa eravamo tutti abbagliati dal talento di Benjamin Mokulu, uno che mister Mattia Gori ha avuto il merito di lanciare senza esitazione. Con la cometa Mokulu che ora gioca dove merita, era fin troppo evidente che servisse altra qualità, invece ecco carne su carne, una colata di cemento a creatività zero dal mercato. Va bene che è Serie C e che lo spettacolo si fa al circo però questa scuola di pensiero che vuole il trequartista come il primo dei difensori è soccer che non diverte e non fa nemmeno vincere i campionati, come dimostra la storia recente.
Ci sono principi cari al soccer di queste parti come la fame, la grinta, l’agonismo e tutto il resto: questa è la base, poi ci vuole un po’ talento nel posto giusto e il Riccione United ha un sacco di generosi camerieri e manca di chef creativi, raro esempio di cucina in cui pochi cuochi rovinano il brodo.
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