Nei prossimi giorni il Ravenna presenterà la nuova campagna abbonamenti. Il lato bizzarro è che la presenterà senza avere chiarito ciò che intende fare nei mesi a venire. Sta per arrivare l’invito a seguire un campionato in un clima da mezzo appuntamento al buio.
Sparire nel nulla per farsi desiderare funziona solo in amore (a volte nemmeno lì) figuriamoci in un mondo particolare come quello del soccer a Ravenna. I nuovi acquisti (Gian Maria Rossi, Umberto Agnelli, Sasha Mancini, Umberto Nappello, Manuel Pavesi, Mattia Tirelli) sono esattamente dei riempi-stadio, ma è l’unico dato nella norma di questa estate da separati in casa: qui non c’è mai stato bisogno di grandi acquisti per riempire il Benelli, era sufficiente vedere un senso in quello che fa il Ravenna.
In mezzo a tutto questo, che segnali può inviare la prossima campagna abbonamenti? Proviamo con le tre ipotesi più banali.
Ipotesi 1: prezzi invariati rispetto allo scorso campionato.
Mettiamo in pausa il pessimismo a tutti i costi: la società prosegue con la seconda puntata di un progetto biennale con la stessa politica per i tifosi.
Ipotesi 2: prezzi più bassi.
Tiè pessimisti, beccatevi questa. Non sono mica loro che si spiegano male, siete voi che non capite bene. Il muro di gente visto per tutto lo scorso campionato meritava un premio fedeltà e la società resta forte economicamente e sensibile verso i tifosi, quindi resta coerente e viene incontro al pubblico.
Ipotesi 3: prezzi più alti.
Ecco, avete presente i pessimisti di prima? Sta a vedere che hanno ragione loro, feriti da settimane rotolate via dopo la sconfitta interna all’ultima di campionato contro il Lentigione. Settimane che ci hanno portato fino a un valico mai visto prima: l’abbonamento per le partite in casa proposto da una proprietà che a Ravenna gioca in trasferta.
© Image copyright: Ravenna&Dintorni