Il Semaforo
Stiamo calmi, stiamo tranquilli, abbiamo tutto il tempo che vogliamo.
C’è tutto il tempo.
Già da ragasso, quando cominciavo a fare la politica, un simbolo, più di altri, mi aveva colpito e ispirato.
Il semaforo.
Il semaforo.
Sotto il semaforo, tutte le macchine corrono, han fretta, devono andare, devono scappare, fan le corna dal finestrino, si agitano, si muovono e lui feeermo, tranquillo, governa in mezzo alla strada, la situazione sotto controllo.
Nessuno lo muove, immobile, il semaforo.
Una luce verde, una rossa, non si muove, tranquillo.
A Martorano in quelle giornate di tardo autunno del 2021 c’è la nebbia, i vecchi soci avevano urgenza di vendere, hanno visto una luce rossa e una luce verde in lontananza nella nebbia e hanno venduto.
Pensavano che gli americani fossero una macchina da corsa e invece sono saliti su un semaforo.
E questo semaforo, governa immobile, nell’attesa che il destino della società si compia.
Spariti tutti.
Non si sa nulla di nulla, tutto fermo, bloccato.
Comunicazione: np
Dirigenti: np
Proprietari: np
Tecnico: np
Gli scudieri di Cesena Magazine che per tutto l’anno hanno tirato la carretta: np
Sicuramente nella stanza dei bottoni l’attività ferve e mi aspetto che ad un certo punto che il giornalista/allenatore entri nell’ufficio di Totò Aiello e che quest’ultimo ci dica: “a Napoli l’attività ferva, a Napoli si ferve!”
Però, quel bel film di Totò c’ha ha per titolo “i ladri” (del quale consiglio a tutti la visione).
Purtroppo noi cesenati non possiamo dire come Totò: “Sono napoletano, membro della C.N.E.F.: ’cca nisciuno è fesso!”
Perché a Cesena i fessi o i polli, ancora meglio, abbondano.