ROMAGNA MIA
Bollettino dei naviganti.
Mare molto mosso, vento in forte aumento dai quadranti ovest e sud-ovest, rischio di mareggiate.
In questi momenti il rischio di sbandarsi è una eventualità dietro l’angolo. È bene quindi ricordare i motivi per cui dobbiamo, possiamo e vogliamo essere ottimisti.
1) Il nostro stadio merita altri palcoscenici.
Può un immobile essere dotato di anima? In alcuni particolari casi sì. Il Manuzzi vive, palpita, si emoziona, spinge. Uno stadio che in serie C non c’entra proprio.
2) Abbiamo un pubblico da serie A.
La doze di Cesena. Tante volte decisiva, annichilisce l’avversario e carica il bianconero. Nulla è impossibile con i nostri tifosi.
3) I proprietari del Cesena sono dei tifosi.
La nostra società è sempre stata guidata e sempre lo sarà da proprietari appassionati, tifosi prima che investitori. Come dimenticare i 28 soci, che hanno messo i soldi di Orogel, non per farsi belli su giornali e tribune, ma per il bene indissolubile del Cesena e di Cesena.
E gli americani? Fin da subito, birre offerte in trasferta e sciarpe al collo: se non è pura passione questa? Senza andare poi nel passato, con il grande tifoso Campedelli, che ha dilapidato tutto il suo patrimonio per sostenere il Cesena. I Lugaresi, padre e figlio, accumunati dallo sconfinato amore per il Cesena.
4) I proprietari del Cesena sono i tifosi
Anche quando, per ragioni non dipendenti dalla loro volontà i proprietari del Cesena hanno mancato, alla fine tutti i tifosi, come una grande famiglia, si sono stretti al capezzale della società. Non è forse questa la più grande dimostrazione di amore e appartenenza? Possiamo senza tema di smentita affermare che Il Cesena è dei suoi tifosi. Allenatori, dirigenti, azionisti, giocatori, passano, i tifosi restano per sempre.
5) I politici fanno qualcosa
Una amministrazione attenta ai bisogni dei tifosi, che collabori con la società e vigili nei momenti di difficoltà, a Cesena serve la sinergia di tutte le parti per raggiungere il nostro obbiettivo. Per fortuna tutti i politici locali sono interessati visceralmente dalle sorti della squadra cittadina e dalla juve.
6) L’attaccamento alla maglia
Vogliamo che i nostri calciatori siano anche UOMINI e non solo dei mercenari. Qui c’è tutto per farli sentire a casa, perché trovino l’humus ideale per mettere radici e innamorarsi della maglia che vestono.
7) il MAGNAROMAGNOLO
È noto a tutti che come si sta bene in Romagna non si sta da nessuna parte. Da tutta Europa le genti vengono a trascorrere le vacanze in Romagna, ci sarà un motivo zo! C’è il mare e la montagna, si mangia bene, i romagnoli sono un popolo accogliente ed altruista, sempre pronto al sorriso e spensierato.
Non esiste al mondo un posto migliore per vivere, studiare, lavorare, copulare, e morire della Romagna. Fieri di questo primato, dobbiamo tenere vive le nostre tradizioni, il nostro dialetto, i piatti tipici. VIVA LA ROMAGNA.
8) Fino a che c’è lo stadio e la squadra io vado, non me ne frega niente del resto.
Come un moderno don Chisciotte il tifoso cesenate, stoicamente segue la squadra in ogni categoria, con ogni tempo, fiero del senso di appartenenza che lo rendono inossidabile.