Il futuro di Toscano è deciso: a Cesena comandano gli americani, ecco come…

IL PORTIERE LOGORA CHI NON CE L’HA

Toscano vuole andare via. Ma vorrebbe anche rimanere, se opportunamente ricompensato.
Il DS vuole mandarlo via. Ma deve stare attento perché se il sostituto non sarà opportunamente rifornito, rischia di fare la fine di un Ficcadenti qualunque, o peggio ancora di un Giampaolo qualunque.
La società sta nel mezzo. Nessuno potrebbe chiedere di sparare al cuore, ma di Ramon non se ne vedono a Cesena.
Se dovessimo tirare ad indovinare questo sarebbe quello che traspare dai giornali.
Il Carlino prima e il corriere poi, vero house organ del Cesena, lo hanno scritto in molti modi.
Ma quello che i media partner occasionali e non, glissano, a noi piace scandagliare.

Facciamo un passo indietro.
Raccontano le cronache che al suo secondo anno, Bisoli cominciava a fare ombra ai signorotti della società, i giornalisti, sempre pronti a reggere il vassoio del proprietario di turno (perché ricordatevi che i servi, servono il padrone, non il dipendente del padrone), raccontano che una parte della società lo voleva esonerare. E infatti, raggiunta la promozione, Bisoli se ne andrà, senza troppi rimpianti da parte dei padroncini, avidi di gloria che il condottiero sottraeva loro.
Raccontano sempre le cronache che Rino Foschi, durante il Bisoli II, urlasse che Bisoli doveva essere esonerato… vi ricordate i famosi palati fini…
Per fortuna entrambe le compagini societarie non avevano gli occhi per piangere, figuriamoci per pagare due allenatori.
Ricordo anche i rappresentanti delle associazioni di tifosi, che avrebbero dovuto fare i turni per infiorare la strada davanti ai piedi del più grande allenatore bianconero, mugugnare sui social, delirando su bel giuoco e altre idiozie simili.
Ecco tutto questo per dire che comunque andrà a finire sarà sempre un regolamento di conti per la gestione del potere.

Se rimane Toscano, cosa che non mi auguro, il DS, sarà pronto a segarlo prima possibile (guardate cosa è successo sempre a Bisoli a Bolzano).
Se Toscano andrà via invece, sarà un chiaro segnale di fiducia in una organizzazione aziendale che sta con ritardo e fatica prendendo forma.
Perché anche se i servi ehm, scusate, i media partner fanno finta di niente, il Cesena NON ha una società.
Non c’è un Direttore Generale e nemmeno un amministratore delegato.
Perché vi prego, non mi dite che Agostini è un DG, vi prego…
Decidono gli americani, da lontano, ma quali?
Lewis, Aiello, Scotto, Melby, Shelby, Kilnsmann, Kingsmann… chi è il proprietario del Cesena?

Alla fine cosa voglio dire:
Dopo tre anni, la patria della organizzazione aziendale, non è riuscita a dare al Cesena le fattezze di una azienda strutturata.
In questo contesto le personalità (spesso anabolizzate) dei vari personaggi “sportivi” ed ex sportivi, si scontrano nella lotta per il potere.
Auguro al futuro tecnico del Cesena di trovare lo spazio e la serenità necessaria per mantenere la categoria, che attualmente la società non dimostra di meritare.
Ma guardiamo con sereno ottimismo al futuro, abbiamo tantissimi portieri e due portieri figli di… vi ricordate quando si doveva andare a pescare nei registri INPS per tentare di uscire dalla serie D?