Anche nel variegato mondo del soccer, il cambiamento è spesso richiesto ma raramente accolto con entusiasmo. Il Rimini F.C. ha recentemente intrapreso un’audace mossa di rebranding svelando un nuovo logo ricco di significati e storia. La presentazione, resa ancor più emozionante da un video che rifletteva le aspettative e le speranze del club, mirava a connettere passato e futuro attraverso un simbolo profondo e innovativo.
Il cuore del nuovo logo è costituito dalle lettere ‘SI’, che possono essere lette anche come ‘IS’. Questo gioco di significati non è affatto casuale, ma rappresenta un ponte tra diverse identità e storie. Da un lato, ‘SI’ richiama Sigismondo Pandolfo Malatesta, iconico condottiero di Rimini e simbolo di forza e amore per Isotta, dall’altro ‘IS’ è un omaggio alla targa di Isernia, provincia del Molise, da cui proviene la presidentessa del club, Stefania Di Salvo.
La nuova identità visiva del Rimini F.C. intendeva quindi unire in un abbraccio visivo il territorio romagnolo e quello molisano, celebrando le radici della presidentessa e rafforzando il senso di comunità tra i tifosi. Tuttavia, il cambiamento non è stato accolto con il favore sperato. La scelta di allontanarsi dai tradizionali simboli del club, come l’Arco d’Augusto e il Ponte di Tiberio, per abbracciare un nuovo emblema, ha suscitato una forte reazione negativa tra i tifosi.
Le proteste non si sono limitate ai social, dove molti tifosi hanno riproposto il vecchio stemma come immagine del profilo, ma sono esplose per le strade di Rimini con fumogeni, cori e striscioni. Un lungo corteo ha attraversato la città, manifestando apertamente il dissenso verso il nuovo logo.
Di fronte a questa ondata di insoddisfazione, la bravissima e preparatissima presidentessa Stefania Di Salvo ha mostrato grande maturità e comprensione. In un gesto che riflette carità e rispetto verso i tifosi, ha deciso di fare un passo indietro. Nonostante il tempo, il denaro e le risorse investite nella creazione di una grafica innovativa e carica di significato, Di Salvo ha scelto di assecondare i piagnistei della tifoseria. Tramite un comunicato ufficiale, Di Salvo ha promesso l’aggiunta del vecchio stemma sul retro delle maglie e ha aperto alla possibilità di modificare il nuovo logo in futuro. “In questi giorni ho riflettuto con i miei più stretti collaboratori sul rebranding che sta facendo tanto discutere” – ha dichiarato – “La reazione emotiva al cambio sinceramente la aspettavo… Abbiamo iniziato una nuova pagina del Rimini FC e con tutto il nostro impegno cercheremo davvero di dare una svolta alla storia del calcio (soccer, ndr) di questa città”.
La presidentessa ha cavallerescamente ammesso che non aver ascoltato prima i tifosi sia stato un errore (in realtà non è così poiché la società Rimini F.C. rimane un ente privato) e ha espresso il desiderio di trovare una via comune per il futuro del club. “Mi è stato chiesto un passo indietro, penso si debba parlare invece di un passo verso. Quello che faremo, sarà inserire una piccola patch sul retro con il vecchio logo… sino a quando, lavorandoci già da questa stagione, non troveremo insieme la via giusta per modificare l’attuale simbolo del Rimini”.
Questo gesto di Di Salvo, che mette da parte grandi visioni artistiche e avvenieristiche per ascoltare il capriccio della tifoseria, rappresenta un esempio di leadership empatica e lungimirante. La capacità di ascoltare e adattarsi ai sentimenti della propria comunità è un segno di grandezza, dimostrando che il vero valore di un club risiede nel cuore pulsante dei suoi sostenitori. Il Rimini F.C. sotto la guida di Stefania Di Salvo si impegna a continuare questo dialogo aperto, mirando a un futuro che onori tanto le tradizioni quanto le aspirazioni di tutti i suoi tifosi.
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