L’amico ritrovato

L’amico ritrovato

Proprio oggi, un amico che non sentivo da un po’ mi ha inviato un articolo di giornale in cui si parla della villa di Goebbels.
Pare che questa casa, in abbandono, non la voglia nessuno, o meglio, se la rimpallano le varie istituzioni pubbliche che non sanno che farne di un simile e ingombrante immobile.
Addirittura, dice il quotidiano (parliamo di La Stampa, il giornale degli Elkann), pare che servano 300 milioni per ristrutturare il sito… 300 milioni, a La Stampa non hanno ancora digerito la fine del 110 del loro amico Conte e sparano cifre per ristrutturazioni edilizie degne del general contractor più spregiudicato?
300 milioni per fare il cappotto ad una casetta?
Eh no, in effetti la villa è immersa in un bosco e fa parte di un complesso ben più ampio che con il cambio di regime, dal nazionalsocialismo scelto dai tedeschi al comunismo imposto dai sovietici, ha subito quello che definiremmo un cambio di destinazione d’uso: da residenza del Ministro della Propaganda del Reich a centro di formazione della Gioventù Comunista.
Come dite? Non è cambiato poi molto? Queste sono valutazioni che fate voi (attenti che il giacobino Barbero non sarebbe d’accordo), io mi limito a riportare questa cosa.
Quindi dalla propaganda Nazi a quella sovietica.
I 300 milioni serviranno anche per la palestra della gioventù comunista immagino.
Ma non è finita qui, perché ho personalmente visitato questi luoghi nel 1994, ero a Berlino con amici quando, non sto a dire come, incontrai un famoso fotografo in cerca di set per alcune pose. Ci facemmo subito simpatia e accogliemmo il suo invito a seguirlo nella sua ricerca.
No, non cercavamo la villa di Goebbels, ma il quartier generale della kriegsmarine, che si trova in effetti poco distante dalla villa, tanto che ci perdemmo nello stesso bosco e al posto dei bunker dell’ammiraglio Doenitz, trovammo il bunker di Honecker.
Pensa un po’, a poche centinaia di metri dalla villa di Goebbels c’è anche il bunker, che in caso di attacco nucleare, avrebbe dovuto ospitare il Segretario Generale del Partito Comunista nonché Capo dello Stato della DDR; Erick Honecker. Honecker poi morto in Sudamerica come tanti suoi predecessori.
All’epoca pensai che fosse uno strano caso della sorte, oggi sono sicuro del contrario, vedo cioè quella linea continua che ha unito l’Europa, o almeno parte di essa nel 1900.
Comunque, ragionavo su queste cose quando mi sono ricordato che poco più di due anni fa sulla Pravda di Romagna, appariva un articolo in cui si faceva notare l’inopportunità di avere il figlio del proprietario in rosa.
Mi chiedo come questo problema oggi sia sparito dai radar dei nostri cronisti e mi rispondo che la villa di Goebbels è un luogo malvagio, mentre del bunker di Honecker possiamo anche dimenticarcene.

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