La Cappadocia a Cesena

La Cappadocia a Cesena

Amici carissimi, nel 1984 ero in Cappadocia con un gruppo di amici aeronauti.
Eravamo lì per esplorare la Rose Valley, salendo da Cavusin fino ai dintorni di Uchisar.
Molti di voi avranno sentito parlare del festival delle mongolfiere della Rose Valley, qualcuno forse ci sarà anche stato, perché come vengono bene i selfie con la luce della Cappadocia e le mongolfiere alle spalle…
Bene, ecco, quando ci andammo noi per la prima volta, il festival non c’era, il festival eravamo noi.
Perché non era nemmeno immaginabile che ci fosse una massa di gente che si sposta nell’Anatolia centrale per vedere dei palloni gonfiati che si alzano e si abbassano nel cielo.
Ma il mondo va così, anzi, è andato così.
Siamo quindi in balia di questo enorme equivoco dove non riusciamo a distinguere il vero, il falso e il quasi vero.
Basta leggere i giornali che sono allo stesso livello di autorevolezza dei post sui social, dove gli utenti si rubano le storie più emozionanti per fare 4click.
Siamo arrivati al punto che non bastano nemmeno le tette e il culo per distrarci dalla noia.
L’altro giorno, dopo mesi, vengono rimossi i tronchi che ostruivano le arcate del Ponte Risorgimento, il tutto a favore di telecamere, perché lo sgombero viene pagato dalla TV.
Dopo le rotonde sponsorizzate, anche la pulizia del fiume sotto contratto.
Ma va bene così.
Oggi mi cade l’occhio su un articolo a commento di un fatto increscioso avvenuto domenica scorsa.
L’articolo, scritto da un noto soggetto, uso a non riconoscere il bene dal male, snocciola dati e informazioni con grande sicumera.
“I nostri eroi, con donne e bambini si presentano alla stazione alle 10:30 e vengono fatti salire su due vagoni bestiame con i cani lupo inferociti… e ancora il viaggio che doveva durare 2 ore e 4 minuti, durerà oltre 150 minuti…”
Vabbè, questo abita in Germania, si sarà fatto assorbire dalla cultura ferroviaria locale, ci può stare.
Poi ti viene un dubbio: la durata prevista 2 e 4 minuti, quella reale oltre 150 minuti… insomma quanto? 151? 155?
Allora sono andato a vedere il treno regionale 3912, partito da Rimini con destinazione Piacenza, in partenza a Cesena alle 11.10 e a Reggio Emilia alle 13.14 (2 ore e 4 minuti); è partito da Cesena alle 11.17 ed è arrivato a Reggio Emilia alle 13.16, ovvero in anticipo di 5 minuti rispetto alla durata prevista.
119 minuti e non oltre i 150… che pena.
Trend confermato poi anche nei treni partiti prima e dopo questo.
Una giornata fortunata per muoversi con il treno, si direbbe.
Purtroppo la polemica politica, speciosa, oramai fa parte di alcune testate politicizzate, dove comandano noti esponenti della sinistra radical-chic, già coinvolti nei moti di Genova e al soldo dei partiti di opposizione e per di più, bolognesi e riminesi.
Questi loschi figuri, sempre pronti ad attaccare le Forze dell’Ordine e il Ministro dei Trasporti, Senatore della Repubblica, Matteo Salvini, per pura speculazione politica, dovrebbero guardare in casa propria e finirla di pontificare dall’estero.
Consiglio loro, quindi, di andare in Cappadocia, nella Rose Valley, gonfi del loro ego e lasciarsi andare, librando nell’aria del mattino, e salire in alto nel cielo, lasciandosi trasportare dalle correnti.
Andate, il festival dei palloni gonfiati è la vostra dimensione.

Per i San Tommaso:
https://trainstats.altervista.org/dettaglioTreno.php?treno=3912&data=09_02_2025&sp=RIMINI

© Image copyright: Corriere cesenate