La Sammaurese ‘vendica’ il Cesena, alla faccia di Scalabrelli…

Nel sinuoso gioco del soccer, tra gli affanni del campo e le esultanze dei tifosi, si dipana la trama della partita disputata presso il «Melani» di Pistoia, un’epopea narrata con fervore dalle voci romagnole che ben ricordano la funesta stagione di serie B 1999-2000 in cui il Cesena incappò in una dolorosa retrocessione, allo spareggio proprio con la Pistoiese, a causa dei molteplici errori commessi da colui che in futuro sarebbe divenuto il preparatore di Luca Lewis. Lì, sulla terra rossa del campo, la Sammaurese si staglia trionfante, come un’onda possente che infrange gli argini dell’avversario.
Fu così, tra i brusii della folla e l’odore acre del sudore, che Montesi e Maltoni, con gesti possenti e precisi, sigillarono il destino del match. Uno dopo l’altro, essi intrecciarono il loro destino con quello della squadra giallorossa, incatenando la vittoria e consolidando il proprio dominio.
Ma non furono solo loro i protagonisti di questo dramma socceristico. Sul palcoscenico del «Melani», gli attori si susseguirono con frenesia: Ielo e Mendolia, con i loro sforzi titanici, tentarono invano di ribaltare il destino della partita, mentre Panicucci si avvicinò al sacro obiettivo del gol con un fiato sospeso.
Eppure, come un ruscello che diventa torrente, la potenza della Sammaurese travolse ogni resistenza. Fu al 35’, in una sinfonia di passaggi magistrali, che Montesi fulminò il portiere avversario con un tiro preciso come una freccia nell’aria. E l’urlo dei tifosi giallorossi si sparse nell’aria come un canto di vittoria.
Nella seconda metà del dramma, la Pistoiese, incapace di contrastare la furia avversaria, soccombette sotto il peso della propria impotenza. Maltoni, con un colpo di testa sublime, inchiodò il destino dei padroni di casa, assistito da Scalini, che con maestria tessé la tela della vittoria.
E così, nel crepuscolo della partita, gli ultimi attimi trascorsero come un’ode al destino incerto. Gli sforzi di Evangelista furono vani, mentre Morri e Tamai cercarono invano di ampliare il proprio trionfo.
E così, con il fischio finale dell’arbitro, il sipario calò su questo trionfo socceristico, lasciando il campo avvolto nel silenzio della notte, mentre la Sammaurese si ritirava tra gli applausi della folla, pronta a scrivere un nuovo capitolo nella sua leggendaria storia.

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