L’eco delle gesta socceristiche del Ravenna risuona con forza in tutto lo Stivale. Non già per la sua invitta armata difensiva, ma per la coesione innegabile del suo gioco collettivo. Con soli nove gol patiti fino a questo momento, il sodalizio guidato dal sapiente Massimo Gadda si erge come la torre inviolata del soccer italico, dalla vetta della Serie A sino alle pieghe della Serie D.
I numeri, implacabili custodi della verità, narrano una storia di tenacia e compattezza difensiva: su ventidue contese disputate, il Ravenna ha tenuto salda la sua roccaforte per quindici volte, riverberando l’eccezionale sinfonia difensiva del suo schieramento. E in questo sinfonare senza sosta, il primato d’inalterata invulnerabilità è stato recentemente riconquistato da Lorenzo Cordaro, il quale ha resistito per ben 780 minuti senza piegarsi agli assalti avversari. Al piano superiore, né Cesena né Rimini possono vantare tanto!
Adriano Esposito, mastro supremo del reparto arretrato, ha trascorso ogni istante dei 1980 minuti di campionato, saggiando l’urgenza della sua presenza per la compagine. Il fatto che Gadda non abbia mai esitato nel richiamarlo in campo sottolinea l’imprescindibile ruolo che svolge nel tessuto difensivo del Ravenna.
Ma ciò che dona unicità al Ravenna è il suo gioco di squadra, intessuto di sacrificio e comunione d’intenti. A differenza di altre formazioni che si affidano all’ardire di singoli talenti, il successo del Ravenna si nutre del calore del lavoro condiviso. Le cifre non mentono: soltanto un giocatore, Mattia Tirelli, osa sfidare le prime dieci posizioni per gol e assist.
Inoltre, i talenti del Ravenna si dispiegano come fiori nel giardino dell’agonismo, distribuiti equamente lungo il vasto alveo della rosa. Nove leoni hanno donato almeno quattro frammenti di magia, sottolineando la profondità e la duttilità dell’insieme.
Un luminoso astro nel firmamento del Ravenna è Paolo Rrapaj, che, pur gravitando come un’orbita di recupero al centro del campo, si è rivelato il sommo dispensatore di assist del torneo, con sei squarci benedetti. Nel secondo atto del torneo, Rrapaj ha riaffermato la sua essenzialità, tessendo quattro trame di genio in soli cinque affronti. La sua ultima performance contro il Corticella è stata emblematica: con un’intercettazione fulminea seguita da un assist per il gol del 2-0, Rrapaj ha rispecchiato tutte le fattezze necessarie per danzare su palcoscenici superiori.
Il Ravenna non solo si distingue per la sua muraglia invalicabile, ma anche per l’orchestrazione impeccabile del suo gioco di squadra, ergendosi a faro inestinguibile in rappresentanza della nostra amata Romagna nell’ampio panorama del soccer italico.
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