RETTIFICA
Una doverosa rettifica si impone!
Colui che qualche sciagurato commentatore definisce “il Dio del soccer” ci informa che Caldara-Franti, negli spogliatoi del Manuzzi, divorato dal rimorso per l’entrata sciagurata nei confronti dell’enfant du pays Berti, sia scoppiato in un pianto inconsolabile.
Per fortuna “il Dio del soccer” memore dei trascorsi cesenati, e della profonda Fede cattolica infusa nel proprio caritatevole animo, non solo si è premurato di consolarlo, ma pare, anche se tutto da confermare, abbia accompagnato il proprio resipiscente soccerista al Santuario della Madonna del Monte, attraverso il percorso penitenziale delle scalette.
Gesto di grandissimo significato che ripercorre le gesta di un altro grande modenese del passato; va ricordato infatti che il mitico Enzo Ferrari, dopo un incidente di gara in cui perirono spettatori e che coinvolse una propria auto, preso da un rimorso di coscienza, si recò a colloquio con i frati del Monte in cerca di conforto e assoluzione. Grazie al Cielo il commendator Ferrari trovò nel monastero cesenate le risposte giuste per continuare l’epopea che tutti conosciamo.
Si può quindi affermare che c’è molto di Cesena nel mito Ferrari e così speriamo che l’affranto Caldara-Franti, possa trovare ristoro e conforto.
Il “Dio del soccer” non è certamente nuovo a questi gesti di squisita carità cristiana.
Ricordiamo infatti sia una intervista della moglie al periodico della curia cesenate in cui descriveva la fervente fede del marito, citiamo a memoria “il crocifisso ci ha seguito in tutte le città in cui abbiamo vissuto” e a stretto giro, il marito che chiama a raccolta la curva mare, dopo una partita deludente, recitando un rosario propiziatorio.
Quindi, in conclusione, ringraziamo i due ex dell’incontro che hanno onorato la sportività e i valori cristiani.