Sul Forlì si protende l’ombra del Victor San Marino. Manara aspira alla vendetta

Fonte: Marco Lombardi per il Resto del Carlino

In una tetra atmosfera di rancore inespresso e desiderio irrefrenabile di liberazione, Nico Manara, l’attaccante manfredo in forza al Victor San Marino ed ex Forlì, ha concesso il privilegio di una prestigiosa intervista a il Resto del Carlino, per la firma di Marco Lombardi. Il puntero si trova di fronte a un’occasione di rivalsa contro i galletti, la cui uscita di scena è rimasta incompiuta, trascurata in un addio che non si è dissolto in sorrisi e brindisi. L’epifania di Manara potrebbe trovare la sua cornice nella domenica imminente, nell’antro socceristico dello stadio di Acquaviva.
A Manara è stato chiesto quale aria si respiri in cima, al secondo posto? Ha raccontato che tutto il Victor è pervaso da un orgoglio sincero, il merito appartiene a un collettivo straordinario, nel quale è stato riscoperto Eleonori. Tuttavia, lo scopo primario rimane la salvezza; questo non è il momento di indugiare nello sguardo ossessivo della classifica. Naturalmente, qualora si trovassero ancora là in alto a cinque o dieci partite dalla fine, potrebbero persino permettersi di sognare.
La prossima domenica, tuttavia, presenta l’ombra del Forlì. Manara ha confessato che si preannuncia un confronto arduo poiché i galletti, nonostante un avvio stentato, sono una squadra di pregio. Dopo il cambio di timone in panchina, hanno rialzato la testa, incanalando una serie di risultati positivi; contro il Ravenna, hanno tessuto una trama di opportunità che li avrebbe potuti portare alla vittoria. I titani saranno costretti a scendere in campo con lo spirito giusto, pronti ad affrontare le insidie che l’avversario proporrà loro.
All’alba di questa stagione, i nomi del Victor non erano incisi nei marmi della gloria sportiva. Quando, dunque, è giunta l’eco al sinistro richiamo delle profezie, comprendendo che la cima del vertice era una vetta su cui i sammarinesi possono osare? Manara disvela che lui e i suoi compagni mantengono i sensi ancorati alla realtà terrena, poiché il loro obiettivo, ribadisce, è altrove. Certo, sono pervasi da una consapevolezza più acuta ora, ma nemmeno essi, in verità, si attendevano un inizio così formidabile.
Mentre i Biancorossi languono al nono posto, esattamente a metà del labirinto classificatorio, era lecito forse nutrire speranze più alte? Manara sostiene che con il cambio di guida tecnica, i forlivesi hanno intavolato un sortilegio per risanare le loro sorti, e si dice certo che contenderanno le posizioni di rilievo sino alla fine. Possiedono, indubbiamente, elementi di valore tra le loro fila.
Viene quindi riavvolto l’arcano nastro del destino: durante l’estate, come si è compiuto il sinistro rituale della separazione dal Forlì? Manara avrebbe preferito rimanere, immerso com’era in un gruppo di suggestiva coesione. Tuttavia, una volta che il destino svelò il suo volto crudo, con l’addio del mister e del direttore, e il disfacimento dell’organico, Manara scrutò l’abisso circostante. In quel momento, sorse l’occasione San Marino, e udì le voci di mister Cassani e del direttore Bollini, che gli svelarono il loro progetto. Pronunciò allora un sì risoluto.
A tenere banco però è la condizione attuale di Manara, ancora intrappolato nel deserto senza reti, privo di gol. La domanda che tutti si pongono è una sola: se dovesse compiere il rito, domenica, oserebbe l’estasi? Certamente, è la risposta poiché sarebbe una liberazione dopo lunghi mesi d’esilio dal campo, e in questa prima fase della stagione, dedicata a riscattare il suo spirito e recuperare la forma perduta. Inoltre, a Forlì, tutto è cambiato; i suoi ex compagni sono svaniti come ombre e con la società, l’oscura dissoluzione dei buoni rapporti è stata il suo infausto destino.

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