Agitazione tra le fila dei tifosi del Rimini, che nelle ultime ore hanno preso d’assalto i social media e le piattaforme online per segnalare un episodio che molti hanno definito come “bullismo psicologico”. Al centro della polemica, una pubblicità su YouTube che invita gli utenti ad abbonarsi alla stagione 2024-2025 del Cesena FC, fresco di ritorno in Serie B.
Secondo le testimonianze raccolte, diversi tifosi riminesi si sono ritrovati davanti allo spot del Cesena FC mentre navigavano su YouTube, una situazione ritenuta lesiva della loro sensibilità socceristica. Non pochi hanno reagito segnalando il video come “spam” e “contenuto inappropriato”, sottolineando la gravità di un’invasione che ha oltrepassato i confini del rispetto tra tifoserie.
Nella sezione commenti del comunicato diffuso dai tifosi biancorossi (lo trovate a questo link), le reazioni sono state forti e decise. “Al primo episodio di bullismo psicologico nei miei confronti, ho segnalato come ‘spam’ e ‘inappropriato’ tale intervento pubblicitario. Senza pietà!” ha scritto un tifoso, riassumendo lo stato d’animo prevalente.
Un altro sostenitore riminese ha ipotizzato che l’errore della diffusione della pubblicità sino a Rimini possa derivare dalla percezione, da parte dei fautori della campagna, che il Cesena FC sia la “Nazionale della Romagna, i padroni di tutto il mondo visibile”, e che quindi lo spot avrebbe potuto sconfinare erroneamente persino nelle vicine Marche. Un commento che ha suscitato una reazione altrettanto decisa da parte di un altro tifoso; quest’ultimo ha infatti sottolineato come i riminesi siano pienamente consapevoli del valore commerciale della pubblicità, ma che questo non giustifica il fatto di oltrepassare i limiti del rispetto reciproco. “Non è questione di garbo o ironia, dovreste stare nel vostro e non venire sempre a dare sentenze non richieste” ha digitato il supporter, con tono fermo e risoluto.
L’episodio ha generato un forte senso di indignazione tra i tifosi biancorossi, che ora chiedono a gran voce l’intervento delle autorità competenti per indagare su come si sia potuto verificare un simile misfatto. La richiesta è quella di identificare i responsabili e di comminare le giuste sanzioni a chi ha compiuto atti ritenuti offensivi e di bullismo psicologico.
È importante sottolineare che, nonostante le accuse mosse, è verosimile pensare che l’errore del Cesena FC sia stato commesso in buona fede. La presenza di numerosi tifosi bianconeri anche nella stessa città di Rimini potrebbe aver indotto a una distribuzione più ampia della pubblicità, oltre i confini della zona cesenate. Tuttavia, questo non diminuisce la gravità della percezione negativa da parte dei supporters del Rimini, che rimangono intransigenti nel difendere la loro dignità socceristica.
In attesa che le indagini facciano il loro corso, resta chiaro che episodi come questo contribuiscono ad alimentare le tensioni di una tifoseria purtroppo eternamente vessata, richiamando alla necessità di un maggiore rispetto delle sensibilità altrui, anche nel mondo del marketing sportivo.
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