Troppe interviste, troppe parole inutili, pochi fatti. Il Cesena non risponde a domande cruciali

Troppe interviste, troppe parole inutili, pochi fatti. Il Cesena non risponde a domande cruciali

BASTAAAAAAAAAA
Non ne possiamo più di giornate come quella di ieri, in cui i giornalisti da riporto, contribuiscono all’abbattimento delle foreste riempendo pagine con articoli soporiferi.
Interviste ad Artico, De Rose, Varone, Toscano, addirittura hanno tirato fuori un Giovanni Aiello; non si sa esattamente dove sia stato raggiunto, forse a Guantanamo?
Non ne possiamo più e credeteci, non ne possiamo più non tanto perché con noi i tesserati non parlano, non soffriamo di gelosie, sappiamo che sarebbe dura per noi confezionare delle interviste incellofanate, come direbbe il D’Annunzio di Romagna.

Ad esempio Toscano, seduti ad un tavolino del Bagno Florida, potrebbe rispondere ad alcune nostre domande:

  • La notte dopo la partita con il Lecco, si è chiesto quali sono stati i suoi errori, noi li conosciamo bene, ci vuole dire quali risposte si è dato, giusto per capire se ha ancora la lucidità necessaria per guidare una squadra di soccer?
  • perché non è andato personalmente a spiegare a Minelli la scelta di non schierarlo alla prima giornata?
  • A suo avviso quanto costa la libertà di un tecnico? La sua ha un prezzo?
  • Ha detto più volte che da quando è a Cesena le ripetono continuamente il nome di Castori e Bisoli, si è chiesto perché? Si è chiesto cosa avrebbe fatto Castori con il figlio del presidente in squadra?
  • Ci tratteggia le caratteristiche salienti del lavoro fatto da: Giacomo Agostini detto e Condor e Sebastiano Rossi.

Oppure a De Rose mi piacerebbe chiedere:

  • Ma Ciccio, come è stato avere in squadra il figlio del presidente e perdere il campionato per colpa sua e di chi l’ha fatto giocare?
  • Perché non avete risolto la questione alla vecchia maniera?

Al signor Artico, oltre ai complimenti per il furto con scasso perpetrato ai danni del Bologna dalla squadra per la quale quasi tutti i cesenati tifano, si potrebbe chiedere… No, fermi! Meglio non chiedere. Meglio non chiedere cosa sta succedendo tra i soci ed ex soci, meglio non chiedere di percentuali e giri tra procuratori e dirigenti, meglio non chiedere niente e attenersi alla banalità raso terra che tanto piace ai tifosi cesenati.

Infine il fratello Giovanni; a lui si potrebbe dedicare un sonetto ben augurante, dopo aver ricevuto alcune risposte, non sulla nuova carriera e sulle cure parentali, che a noi frega il giusto, ma su quello che è successo nell’ultimo anno e mezzo.
Ad esempio: ma lui cosa pensa di tutti gli affari fatti con i procuratori amici di Lewis, del figlio in squadra, dei proclami su stadio, centro sportivo, foresterie, delle rivoluzioni nel settore giovanile, dei cambi di sponsor tecnici, dei ritardi nei pagamenti, dei dirigenti che sbraitano alterati verso i tifosi, dei silenzi assordanti, del tecnico che sceglie il figlio del presidente al posto di un sicuro portiere, dei dirigenti che vanno in TV a dire che tutte le scelte sono state fatte dai presidenti e dal tecnico.

Non credo che tutte queste domande farebbero felice il nuovo addetto stampa, che peraltro non conosciamo, ma che salutiamo e al quale va il nostro grande e sincero in bocca al lupo, ne avrà tanto bisogno, perché sarà una annata movimentata.

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